[INTERVISTA] Un’oasi creativa per musicisti: alla scoperta dello 012060 Studio con Giangi Parigini

Non solo uno studio di registrazione o una semplice sala prove: lo 012060 Studio di Via san Francesco da Paola 33 – a due passi dal Conservatorio di Torino – è uno spazio di coworking, dotato di un ottimo riverbero naturale, per musicisti alla ricerca di una “bolla” creativa nella quale comporre, registrare, riflettere e migliorarsi. 

Abbiamo approfondito il discorso con l’ideatore del progetto, il musicista Giangi Parigini, reduce da un recente tour nel Sud Italia con lo spettacolo “Donne in viaggio” insieme al Triolagatta.
 –
 –

Qual è la “scintilla iniziale” che ti ha portato all’apertura di questo luogo?

Dopo tanti anni di precarietà, spazi angusti, inadatti, problemi di vicinato etc ho voluto creare uno spazio “solare”, che facesse vibrare le corde giuste, dove comporre, suonare, sperimentare fosse una gioia e non una fatica.

Come possiamo/ti piace definirlo? Proviamo ad inquadrarlo brevemente ai nostri lettori.

Uno spazio per la musica, dove liberare la fantasia, ideale per comporre, provare, suonare o studiare insieme. Un luogo per scambiarsi idee, far nascere diversi progetti artistici e dare slancio alla creatività. Tecnicamente attrezzato per poter registrare con una ottima qualità i tuoi brani, provare nuove collaborazioni, ricercare il tuo sound.  La sala suona molto bene, in maniera naturale senza bisogno di tante correzioni acustiche, sul modello degli studi londinesi degli Anni ’60. Non si ha la sensazione di essere chiusi in una bolla ma in uno spazio con bei reverberi naturali. Sia fiati che archi suonano molto bene ma anche le percussioni reagiscono positivamente alle diverse pressioni sonore. Oggi sta diventando anche punto di riferimento per molti cantanti lirici proprio per la naturalezza e la risposta in frequenza dell’ambiente. Insomma non solo uno studio di registrazione o una semplice sala prove ma qualcosa di più: uno spazio-strumento tecnico di coworking creativo/emozionale per musicisti.

Raccontaci qualcosa del tuo percorso artistico. Oltre alla musica, in studio si possono ammirare anche moltissimi quadri…

Non ho finito né l’accademia né il conservatorio, l’impegno per le politiche sociali e culturali in questo paese mi ha tenuto lontano per molti anni da un lavoro artistico continuativo. All’epoca, alle “notti romane” con Mario Schifano e Tano Festa (fine anni ’70) si sono alternate collaborazioni con tanti artisti italiani e non solo ma solo in questi ultimissimi anni mi sono dedicato interamente alla diffusione di cultura, nella circuitazione di opere di artisti emergenti, nella creazione di incubatori culturali, nel sollecitare azioni che sostengano la diffusione di produzioni culturali innovative. La cultura è tutto ciò che riguarda l’agire umano, quindi anche quello che riguarda la sfera decisionale e la progettualità. Ogni decisione che sostenga l’arte, quindi, è una scelta verso una cultura produttiva. Basti ricordare come nei primi anni del secolo scorso siano state le avanguardie artistiche a segnare una svolta nel pensiero e nella vita delle nostre società. Le vicende che ci hanno portato oggi a vivere una narrazione così lacera mi ha spronato a rimettere in gioco alcuni miei pensieri e rivederne altri lontano da un concetto di cultura mediatica che non sta più alle regole di una “cultura” diritto di tutti. Il cambiamento sta anche nei piccoli gesti quotidiani e nella libertà espressiva di ognuno di noi. E lo studio  012060 è un “risvolto” concreto di questa riflessione e mentalità.
_
blank

Entriamo ora nel dettaglio da un punto di vista musicale: che strumentazione c’è a disposizione degli utenti?

Sala cablata con superficie di 39 mq. che consente di far suonare e registrare più musicisti contemporaneamente (8/10), ottenendo registrazioni in diretta con maggiore definizione. La sala è stata progettata acusticamente per consentire un suono il più naturale possibile; è presente anche una regia video. Dotata di impianto di condizionamento, è aperta tutti i giorni dalle 7:00 alle 23:00. Tutta la catena digitale di produzione, banco, convertitori, ma anche linee monitor dedicate e cuffie, pianoforte acustico, batteria e ogni tipo di microfono. Tutti possono scegliere se lavorare o in cuffia o su monitor o su side per poter meglio interpretare il proprio sound. Si possono registrare direttamente anche tutte le prove per poter individuare al meglio soluzioni armoniche innovative o errori di forma. Inoltre abbiamo un circuito di telecamere in HD che ti può consentire anche di avere un supporto visivo delle tua performance.

Lo studio ospita anche dei laboratori/jam, ce ne parli meglio?

Lo studio come strumento di lavoro di tanti musicisti ospita anche seminari, incontri, lezioni. Uno dei più riusciti è stato quello con Dado Moroni dove più di venti persone hanno potuto lavorare con questo grande artista. Inoltre abbiamo appuntamenti fissi come il Laboratorio di musica d’insieme di worldmusic, dove si curano tutti quegli aspetti tecnici ed emozionali che rendono funzionale la performance di gruppo: il groove, l’interplay, la capacità di ascolto, le grammatiche funzionali e le tecniche di arrangiamento di base. Anche gli incontri individuali hanno un ampio seguito con fasi di pre produzione che consente ai cantanti/autori di realizzare la propria idea con tutti gli strumenti (reali o virtuali) e le soluzioni più adatte alla sua sensibilità. Ciascun artista ha un proprio obiettivo e noi lo aiutiamo ad individuarlo ed a realizzarlo attraverso arrangiamenti e supporti dedicati, monitorando il percorso con registrazioni audio e video, materiale che potrà usare come promo. Prossimamente comunicherò nel dettaglio il calendario degli incontri con vari musicisti.

In ultimo, una curiosità: che significato ha il nome dello studio? Si tratta di un codice particolare? 

Manteniamo un po’ di mistero: 012060 è una formula alchemica? È una cifra legata alla numerologia cabalistica? È una particolare scalatura di corde di chitarra? Passatemi a trovare in studio e ne parliamo!

blank

A cura di Lorenzo Giannetti