Flowers Festival 2019: questa sera a Collegno l’unica data italiana di Joan Baez

Con l’arrivo della primavera, si delinea in maniera sempre più nitida il programma della prossima edizione del Flowers Festival, rassegna estiva in quel di Collegno, realizzata in tandem con la squadra di Hiroshima Mon Amour. Prenotate il vostro biglietto, perché le prevendite procedono spedite verso il sold-out. 

Il Flowers si conferma un festival dall’appeal indie-pop, andando ad incettare i nomi che girano l’Italia riempiendo i palazzetti e si ritagliano il proprio spazio nelle playlist radiofoniche, rimanendo in bilico tra l’underground ed il mainstream. 

 

È il caso di Gazzelle, che col suo piglio strafottente quanto malinconico e le sue ballate in lo-fi, parla di cuori spezzati e disagio esistenziale, ricordando una versione da cameretta del Britpop. Anche Francesco Motta, reduce dall’esperienza del Festival di Sanremo, si insinua col sua chitarra tra le paure e le prospettive della generazione millennials, con un’attitudine ed una poetica che ricordano molto gli amici Zen Circus. Particolare attenzione merita l’apertura del concerto affidata a La Rappresentate di Lista, duo siciliano che grazie ad un disco fresco e coraggioso come “Go Go Diva”, oltre che a live show infuocati, sta facendo molto (ben) parlare di sé, suggerendo addirittura una versione italiana di Florence & The Machine.

Sulla cresta dell’onda anche i bergamaschi Pinguini Tattici Nucleari, che raccontano storie di provincia con un’anima bucolica quanto battagliera. Non hanno invece bisogno di presentazione gli Ex Otago, ormai veterani della scena italiana, anticipatori – per forma e contenuto – di tutta l’attuale ondata ItPop, al crocevia tra cantautorato (si pensi in primo luogo alla cosiddetta “scuola ligure”) ed elettronica (dal sentore vintage). La band genovese porta in tour un vero e proprio “Otago Show”, con visual degni dei Tame Impala, siparietti con/tra il pubblico ed una scaletta piena di hit.
Meno rap rispetto all’anno scorso – almeno per ora – e più spazio al pop d’autore. Ma non solo.

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A suo modo, decisamente a suo modo, è un cantautore anche Immanuel Casto: in verità il suo porno-pop senza filtri e sopra le righe, opportunamente contestualizzato nella sua iperbole, può vantare testi più interessanti ed ispirati di parecchie band della scena ItPop, più “accettabili” certo ma anche più dozzinali e dimenticabili. La combo messa assegno per la data di questo “Divo sui generis” vedrà avvicendarsi sul palco anche il-comunque-simpatico progetto di cover-trap The André ma soprattutto il mix esplosivo dei Djs From Mars.
A proposito di bombe a mano lanciate dal mixer, riecco in città anche i The Bloody Beetroots, uno dei progetti più apprezzati ed esportati fuori dai confini nazionali: una centrifuga di electro e derivati, col minimo comun denominatore della “fotta on stage”. Piaccia o meno, “l’uomo dietro alla maschera” Sir Bob Cornelius Rifo è uno di quelli che sa come mettere a ferro e fuoco un palco.

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Virando versi toni più pacati nella forma, ma non meno guerriglieri nella sostanza, fanno molto rumore in cartellone anche i nomi di Joan Baez e Yann Tiersen, ospiti pronti ad alzare l’età media del pubblico in parterre, ma speriamo anche a creare un ponte generazionale. La prima l’abbiamo vista chiudere il suo tour dell’anno scorso nella cornice d’eccezione delle Langhe ma questo pare sarà il suo trionfale tour d’addio, per l’Attraverso Festival; il secondo stato da pochissimo ospite delle OGR di Torino ma sarà emozionante ascoltare le sue composizioni risuonare open air al Parco della Certosa.

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Già ci pregustiamo il gelato ai piedi della “collinetta” fronte palco che ci attende a luglio. Per maggiori info clicca qui.

 

 

A cura di Lorenzo Giannetti