[REPORT] La jam aliena dei Knower al Jazz:Re:Found

La stagione Black and Forth di Jazz:Re:Found entra nel vivo con uno show che incarna lo spirito di ricerca e di sperimentazione del festival piemontese. La sera del 9 novembre è il Supermarket di Torino ad ospitare il live di uno dei nomi più curiosi della kermesse, i losangelini Knower.

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_di Alessia Giazzi
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Louis Cole e Genevieve Artadi sembrano arrivare da un altro pianeta, comunicano con un linguaggio dissonante fatto di assoli labirintici e cantano di pizza con coreografie a ritmo di dubstep. No, non stiamo delirando: questa è solo una ridottissima carta d’identità dei Knower, il duo losangelino che, dopo essere esploso sul web, aver aperto i live dei Red Hot Chili Peppers e  conquistato le profondità dell’anima di Quincy Jones, si prepara a brillare nel firmamento di stelle dell’edizione 2018 di JRF. Sul palco del Supermarket il duo diventa quintetto, arricchendosi di un trio di tastiere e basso oltre alla voce di Artadi e alla batteria di Cole.



Asciutto e allampanato, occhiali giganti a coprirgli la faccia, braccia impassibilmente levate al soffitto davanti al pubblico in estasi: la personalità di Louis Cole colpisce ancora prima che il musicista e produttore americano possa sedersi alle pelli e tirare fuori il meglio di sé. Sì, perché Cole alla batteria farebbe impallidire anche il buon Terence Fletcher di Whiplash: virtuosismi estremi e lanci di bacchette tra giocoleria e cabaret, Louis Cole sa come intrattenere il pubblico e dare il meglio di sé senza prendersi troppo sul serio.  A tenere l’attenzione sul centro del palco c’è la sua metà artistica, Genevieve Artadi, a metà tra cosplayer e folletto, un concentrato di energia inesauribile da cui è impossibile staccare gli occhi.

La sinergia all’interno del quintetto è palpabile e il livello di “nerdness” strumentale raggiunge livelli altissimi con assoli infiniti di ogni elemento della live band.

Overtime, Butt Tits Money, The Government Knows, i pezzi della setlist confezionata per il pubblico del JRF sono il perfetto riassunto dell’anima provocatoria e leggera dei Knower, band che sfugge a qualsiasi tipo di inquadramento. Dal funk alla dubstep, dal jazz all’elettronica, i Knower costruiscono il proprio, personalissimo linguaggio, un esperanto fatto di generi che si intrecciano, si amalgamano e si scontrano allo stesso tempo. Cole e Artadi ci conquistano definitivamente dedicandoci Pizza, dall’ultimo album Life, protagonisti assoluti del palco con una balletto a deux sulle note schizofreniche di questo pezzo dubstep.


Un numero di jam infinite e l’encore di rito portano via il quintetto americano dal palco del Supermarket. È impossibile non farsi trascinare dalla simpatia dei Knower, capaci di creare in sala un’atmosfera intima e amichevole tra un pezzo isterico e uno sognante: Louis Cole e Genevieve Artadi sono impossibili da inquadrare e il loro fascino consiste soprattutto in questo, nel sentirsi liberi di non dare alcun tipo di definizione. O meglio, se quando non sai cos’è allora è Jazz, lasciateci dire che i Knower sono il jazz in persona.