[REPORT] La passerella milanese di Dua Lipa al Fabrique

Dua Lipa, giovane cantante di origini albanesi e rappresentante di un euro-pop che a differenza della politica crede sempre di meno nei confini e le divisioni tra stati, dopo una serie di concerti negli Stati Uniti dà inizio alla seconda tranche del suo tour al Fabrique di Milano. Per andare oltre l’effetto one-hit-wonder della celebre “Be The One”. 

_di Stefano D. Ottavio

Lo scorso mercoledì 5 aprile al Fabrique di Milano è andata in scena la prima data del tour europeo di Dua Lipa, cantante londinese classe ’95 di origine kosovara ed albanese. Come alcuni suoi “colleghi” (il primo ad aprire questa strada in tempi non sospetti è stato Justin Bieber), Dua Lipa si fa notare quando, a 14 anni, inizia a caricare su Youtube cover vocali di Christina Aguilera e Nelly Furtado. Quando poi nel 2015 arriva un contratto con la Warner Bros Records inizia per la cantante un cammino costellato di successi, tra i quali possiamo ricordare per esempio il singolo “Be The One” (sì, l’avete sentita anche voi) nella Top Ten di mezzo mondo e la vittoria ad inizio 2017 dell’ EBBA Award, che sta per European Border Breakers Awardsun premio basato sul numero di passaggi radiofonici di un determinato artista europeo in 50 radio selezionate in tutto il vecchio continente. Come se tutto ciò non bastasse, In un binomio che non fa mai male nel mondo della musica pop e non solo, Dua Lipa unisce al suo talento canoro una bellezza incredibile grazie alla quale ancora prima di diventare una cantante a tutti gli effetti, ha da sempre condotto una carriera da modella.

«Si nota che Dua Lipa è una top model anche da come “gestisce” la zona palco, ovvero come fosse la sua personale passerella: ciò non oscura la sua potente e calorosa vocalità»

Proprio in questi giorni s’è concluso il tour negli USA ed è iniziato quello in Europa che precede (nonostante sia uscita parecchia roba sul web negli ultimi due anni) l’uscita dell’omonimo album di debutto, prevista per inizio giugno 2017. Il concerto al Fabrique, unica data italiana, è l’unico del tour a non essere andato sold out, nonostante le hit mondiali Be the one e Hotter than hell abbiano goduto di un massiccio airplay radiofonico anche in Italia per tutto il corso del 2016. Il locale non è gremito ma è comunque curioso registrare che nello sparuto pubblico ci sia una bassa percentuale di ragazzine con genitori al seguito bensì tanti ragazzi in età universitaria, segno verosimile che il dark pop in stile Lorde e Charlie XCX in cui naviga il sound di Dua Lipa per il momento sia apprezzato maggiormente da un pubblico che possiamo liquidare come hipster/alternativo, più che dalla bolgia preadolescenziale tipica di quelli artisti pop che “azzeccano” una canzone ma non hanno la personalità per costruirsi una solida fanbase.

Il live, con una precisione tutta straniera, inizia alle 21 spaccate dopo l’apertura offerta  dalla band Off Bloom, e passa in rassegna tutte le hit della cantante, da Hotter Than Hell scelto come primo brano, al duetto con Martin Garrix in Scared to be Lonely. Si nota che Dua Lipa è una top model non solo dall’abbigliamento ricercato ma anche da come “gestisce” la zona palco, ovvero come fosse la sua personale passerella, supportata da una backing band di tre elementi nelle retrovie.

Ciò non oscura la sua potente e calorosa vocalitá, grande quanto la sua bellezza, che sfoggia con maggiore evidenza nei pezzi in cui canta con l’accompagnamento della sola chitarra nel pezzo Thinking ‘bout you. Dopo un’oretta di concerto Dua Lipa chiude la scaletta con Blow your Mind  Be the One, i brani più attesi della serata, pronta per affrontare il resto del tour in città europee che la accoglieranno più calorosamente, nelle quali forse si è compreso meglio quanto sarà radioso il futuro della cantante londinese.