La magia del suono di Stradivari raccontata da Michele Ginevra e Sakka

Nella graphic novel pubblicata da Kleiner Flug, Michele Ginevra e Sakka raccontano la storia del leggendario liutaio Antonio Stradivari, in grado di trovare il suono migliore in ogni cosa.

_di Lorenza Carannante

Chi non ha mai sentito nominare Stradivari? Il violino, certo, ma soprattutto il maestro liutaio che vi è dietro, anzi, il genio che vi è dietro. La Kleiner Flug, una casa editrice toscana piccola ma ricca di tesori come questo, lo scorso mese ha dato alle stampe “Stradivari – Genius Loci”, un albo breve ma intenso firmato da Michele Ginevra e Sakka.

A questo punto è doverosa una premessa. Perché Stradivari? La Kleiner Flug propone al lettore una serie di collane interessantissime che vertono tutte alla trasposizione di produzioni italiane, città o biografie di personaggi illustri a fumetti. E in questo caso Antonio Stradivari, liutaio di Cremona, non a caso la città di entrambi i suoi autori.

Com’è noto, Antonio Stradivari è stato ed è uno tra i più celebri liutai a livello internazionale. Il suo lavoro fu permeato da una magia che lo contraddistinse a partire dagli albori, da quando cioè era ancora un giovane falegname. Tuttora i suoi strumenti ad arco vengono studiati per scoprirne i segreti del suono, profondo e perfetto. All’interno dell’albo la trama risulta essere semplice e lineare, nonostante vengano sottolineati i tratti salienti della sua biografia notoriamente lacunosa. Ancora oggi, infatti, determinate caratteristiche biografiche del cremonese Stradivari sono ignote al pubblico, ed è proprio questo il nucleo fondamentale del fumetto di Michele Ginevra.

Illustrazione di Stradivari NON tratta da Genius Loci

Tentare di spiegare cos’è in realtà il “genius loci” di Stradivari non è immediato. Egli dedicò la sua lunga vita allo studio del suono, e attraverso tratti biografici più evidenti, come il suo matrimonio e lo scandalo per raggiungere lo stesso, gli autori tentano abilmente di rendere visibile quella che risulta essere una vera e propria magia. Il tutto è infatti permeato da un profondo senso di “tradizione”: il lettore è spesso catapultato in tavole in cui a fare da protagonista è un sogno in cui al giovane Antonio viene descritto e conferito il potere della composizione e della bellezza dei suoni attraverso la liuteria. Una capacità rara che appare nei pressi di Cremona nelle vesti di un uomo misterioso che, una volta ogni cento anni, proteggerà un prescelto standogli accanto, riuscendo così a far affermare il suo apporto innovativo.

La brevità di quest’albo però non è assolutamente sinonimo di pochezza: in questo caso gli autori si fanno scudo col numero ristretto di pagine che compongono l’albo, giocando a proprio favore le capacità di sintesi decisamente invidiabili. La trama è fitta e verte su punti essenziali imprescindibili e la scelta grafica richiama il mondo dei libri illustrati per bambini, donando alle tavole quel tipo di semplicità mai anonima o banale, anzi. Lo stile di Sakka ha un tocco ormai inconfondibile, oltre ad essere uno dei i più seguiti tra gli emergenti: il suo è un tratto graffiante e duro, ma nonostante questo riesce perfettamente a far trapelare i sentimenti contrastanti provati dal protagonista, ignaro fino alla fine del suo Genius Loci. Un romanzo grafico dai colori caldi, interessante per trama e accuratezza di personaggi. Consigliato anche solo per avvicinarsi al mondo di una Cremona presentata attraverso gli occhi di uno tra i più illustri personaggi italiani.

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