Molière: la recita di Versailles, fingere per recitare o recitare per fingere?

Molière: la recita di Versailles di Paolo Rossi e Giampiero Solari è un manifesto per la società che trasversalmente tenta di addomesticare le idee, secolo dopo secolo, rivoluzione dopo rivoluzione.

di Raffaella Ceres  –  Molière: la recita di Versailles, scena finale. Applausi. Sipario. Anzi no, il sipario nemmeno si chiude. Cosa scrivere di questo folle spettacolo, in grado di confondere la confusione e di creare salti temporali e culturali che neanche un Robert Zemeckis avrebbe potuto immaginare? Questo più o meno l’effetto post-Paolo Rossi, in scena al Teatro Vittoria di Roma fino al prossimo 12 febbraio. Molìere, la recita di Versailles è un contenitore di teatro popolare anti social e soprattutto anti approssimazione.

«Stimare chiunque è stimare nessuno»

Liberamente ispirato a L’improvvisazione di Versailles, opera di Molière suggerita all’autore dal re Luigi XIV divertito dall’antagonismo esistente tra i commedianti dell’Hôtel de Bourgogne e la compagnia di Molière, lo spettacolo di Paolo Rossi e Giampiero Solari, su canovaccio di Stefano Massini è un esperimento culturale inception style. Il livello al quale lo spettatore sceglie di aderire è custodito  nella capacità dello spettatore stesso di lasciarsi coinvolgere dalla comicità irresistibile di Paolo Rossi, dalla bravura di tutti i protagonisti in scena ( anima canina compresa) e dalla bellezza della drammaturgia proposta che si avvale delle canzoni originali di Gianmaria Testa e dalle musiche eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso.

Molière: la recita di Versailles è uno spettacolo che svela il terzo segreto di Fatima, che ridicolizza quelli – di – talento cercando di solleticarne l’ego addormentato che lascia strada facile ai mediocri, sentinelle di questa società dell’approssimazione, che muove lo spazio del palcoscenico fra attori, persone e personaggi, che scrive il necrologio della satira, morta come lo è quello strano e lontano valore chiamato lealtà. Tutto è curato nei dettagli più nascosti in questo gioco di prove aperte che poi non sono prove ma che non sono nemmeno lo spettacolo in sé. Nessuna parte è secondaria, nessun ruolo ha bisogno di protagonismi isterici. Il carisma di Paolo Rossi è però, senza molte discussioni, l’elemento che rende questa commedia un vero inno alla felicità.

Vale assolutamente la pena di non perdere questo spettacolo durante il quale regna  confusione fino alla fine, in un’ eclisse che riordina tutti  gli elementi, per concedersi un ripassino di cultura generale, ridere con intelligenza dell’ intellighenzia ed infine ragionare sull’immenso valore dell’attore e del teatro per la società.

Molière: la recita di Versailles
di Paolo Rossi e Giampiero Solari
su canovaccio di Stefano Massini
regia: Giampiero Solari
con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Mario Sala, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Bika Blasko, Riccardo Zini, Karoline Comarella, Paolo Grossi
canzoni originali: Gianmaria Testa musiche eseguite dal vivo: I Virtuosi del Carso
scene e costumi: Elisabetta Gabbioneta luci: Gigi Saccomandi
produzione: Teatro Stabile di Bolzano

Teatro Vittoria
dal 2 al 12 febbraio 2017 ore 21.00
(domenica ore 17.30, mercoledì 8 ore 17.00)
Piazza S. Maria Liberatrice 10, 00153 Roma (Testaccio)