Beach Slang: do it for the kids

“We are not lost, we are dying in style”: vivere l’adolescenza all’infinito è possibile, con la giusta colonna sonora. 

BEACH SLANG – “A Loud Bash Of Teenage Feelings”
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di Enrico Viarengo  –  Chi è cresciuto ascoltando i Replacements può contare su un paio di certezze: la prima, di far parte di quella minoranza morettiana per cui una chitarra elettrica suonerà sempre meglio di un synth. La seconda si chiamerà “Tim”, se non “Let it Be”.
Da oggi ce n’è una terza: i Beach Slang come migliori eredi della sciatteria adrenalinica dei Mats. Eredi veri, di quelli che suonano “Bastards of Young” ai concerti. “A Loud Bash of Teenage Feelings” è un piccolo miracolo di 29 minuti in cui si ripetono 4 accordi fino alla nausea e le canzoni sembrano tutte uguali, tanto che identificarle con un titolo parrebbe stupido. Intanto, in attesa di Japandroids e Cloud Nothings pronti a fare scintille nel 2017, questo è uno dei pochi album dell’anno che mette d’accordo punkettoni e indie-rocker, che non annoia anche al 27esimo ascolto consecutivo e che ti fa sentire più giovane di una dozzina di anni.