[INTERVISTA] IndiePride 2016: la musica non ha barriere, come l’amore

Puntuale come sempre, almeno da cinque anni a questa parte, ritorna a Bologna l’IndiePride, ovvero il festival che parla di lotta contro l’omofobia, sensibilizzando in merito ad un tema forse mai così attuale. 

di Mattia Nesto  –  Da tempo ormai la redazione di OUTsiders Webzine segue e “racconta” questa kermesse, molto importante per la città di Bologna, sempre in prima fila per quanto concerne la difesa e la promozione dei diritti.

Per saperne di più abbiamo raggiunto Laura Piccinini, vicepresidente dell’Associazione “IndiePride”, Veronica de La Rappresentante di Lista e i Giorginess, tutti, nonostante i “ruoli” differenti, facenti parte dell’evento.

Laura Piccinini si è detta subito molto orgogliosa per la recente costituzione dell’Associazione IndiePride: “Questo è un riconoscimento che vuol dire molto per noi, ovvero significa poter essere riconosciuti e riconoscibili a livello istituzionale. Certo – precisa Laura – la strada da fare è ancora molta ma se penso agli anni precedenti, mi accorgo che come IndiePride siamo cresciuti tantissimi: ormai facciamo parte di un argomento di cui si parla anche mesi prima e, soprattutto, abbiamo la possibilità di tenere sempre viva l’attenzione sul mondo dei diritti della comunità LGBT”.

Il successo, senza se e senza ma, dell’edizione dell’anno scorso, impone di alzare l’asticella per l’IndiePride 2016 ma questo non spaventa troppo gli organizzatori: “Certo c’è tensione ma io credo e penso sia una tensione positiva, giusta per certi aspetti – certifica Laura Piccinini – “A parte gli scherzi siamo convinti che si possano bissare i numeri dell’anno scorso, numeri che ci hanno permesso, per la prima volta da quando siamo nati, di avere degli utili da reinvestire in live e spettacoli gratuiti, come quelli organizzati al Cavaticcio.

“Insomma ci facciamo notare, a Bologna come in Italia – prosegue nell’argomentazione – e la proposta musicale, come al solito va detto, di alto altissimi livello farà il resto”. Infatti la line-up dell’IndiePride, come da tradizione ormai consolidata, è da urlo: Nada con A Toys Orchestra, i reading di Pierpaolo Capovilla, La Rappresentante di Lista, i Giorginess, la conduzione di Mc Nill, i beat dei Keaton e dei Teppa Bros.

Ma come si decide la line-up del festival? Gli artisti debbono rispondere a dei predeterminati requisiti?: “Beh non è che un artista per partecipare dev’essere per forza omosessuale (risate, ndr) – dichiara Laura Piccinini – ma deve possedere un’indole, un’attitudine che va nella nostra stessa direzione, sempre nel solco della musica indipendente. Certo parlare di indipendente per un’artista come Nada è oltremodo riduttivo però dai – continua la nostra intervistata – Nada è Nada e artisti del genere è un piacere un onore poterli ospitare”. La kermesse inizierà, contrariamente all’edizione dell’anno scorso più elettronica e “notturna”, presto quest’anno: “Apriremo i cancelli intorno alle 19/19.30 – ci dice al termine della nostra intervista Laura – per dare modo a Capovilla di mettere a ferro e fuoco il palco con le proprie letture. Insomma si inizia sul presto ma si va avanti alla grande!”.

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Raggiunti i La Rappresentante di Lista, Veronica si è detta entusiasta: “Siamo veramente carichissimi e in questi giorni mentre proviamo l’idea di poterci esibire il 22 ottobre al TPO per l’IndiePride ci dà una forza pazzesca spiega Veronica – Il messaggio è davvero potente e, a questo proposito, mi ricordo una sera, poco prima di esibirci, che un tizio ci chiese se fossimo omofobi. Io rimasi di sasso: non ci poteva essere cosa più distante e lontana, biologicamente lontana dai nostri orizzonti musicali, sociali ed umani di quella cosa”. Credete che vi sia, per così dire, una certa “comunanza di riferimenti” tra la vostra musica e le tematiche propugnate dall’IndiePride?: “Io penso proprio di sì – risponde prontamente Veronica – anche perché la vita è troppo forte ed irrefrenabile per essere confinata in schemi più o meno rigidi. In natura non ci sono righe rette, ma è tutta una serie di onde, curve e sfumature: veicolare tutto questo con la musica credo sia qualcosa di meraviglioso. E noi nelle nuances ci, letteralmente, sguazziamo!”.

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Infine abbiamo parlato anche coi Giorginess che ci hanno detto: “IndiePride è uno di quei festival a cui è bello partecipare non soltanto per la visibilità ma è bello esserci perché il messaggio che si veicola è grande, potente e va fatto conoscere al maggior numero di persone possibili”. Quindi state dicendo che “sentite” particolarmente la tematica: “Sicuramente! E non soltanto perché il nostro storico bassista, Andrea, è gay ma anche perché – ci dice Giorgie d’Eracleala consideriamo una vera e propria questione non derubricabile. In più siamo grandi fan di Nada e avere la possibilità di dividere il palco con lei è un grande onore!”.
Al termine della nostra intervista, chiediamo a
Giorgie come mai sia tanto importante per le e per la band la figura di Nada: “Dire che Nada è una mia fonte di ispirazione musicale sarebbe riduttivo, qui si parla di modello proprio di vita – ci risponde quasi prorompendo al telefono – Me l’ha fatta conoscere Andrea e me sono innamorata. Anzi, quando tre anni fa ho avuto l’opportunità di ascoltarla e conoscerla di persona, ai tempi in cui suonava con Motta, è stata un’emozione fortissima e per di più lei mi ha confidato che aveva ascoltato il nostro ep. Insomma non vediamo l’ora che sia ancora tempo di IndiePride!”.