The Affair: la verità ha sempre una doppia faccia

Le verità nascoste di una coppia borghese nella serie americana vincitrice di due Golden Globe, che debutta in Italia su Sky Atlantic.
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di Luigi Affabile  –  Una relazione clandestina, due amanti. Questi sono solo due degli ingredienti di The Affair, prodotta da Showtime che dopo aver conquistato gli Stati Uniti, è sbarcata in Italia da pochi giorni.
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Che non si tratti di un intrigo melenso, lo capirete già ascoltando Contanier, un brano inedito di Fiona Apple, utilizzato come sigla d’apertura della serie. La complessità e lo spessore della canzone, rispecchiano in pieno gli effetti emotivi, sentimentali e psicologici della storia.
 
The Affair è un prodotto coraggioso, in cui passato e presente evidenziano la routine quotidiana, la scoperta e la paura del “nuovo”. Il merito di questa trama avvincente e misteriosa è soprattutto dei creatori Sarah Treem e Hagai Levi (già noti per In Treatment), capaci di smuovere e mettere in crisi la coscienza dello spettatore. In breve: Noah Solloway (interpretato da un misterioso Dominic West) è uno scrittore e un insegnante. Sposato e padre di quattro figli, decide di trascorrere le vacanze a Montauk, negli Hamptons. E’ qui che avviene il colpo di fulmine con la cameriera Alison (interpretata da una straordinaria Ruth Wilson), un ruolo che gli è valso un Golden Globe come migliore attrice in una serie drammatica. Vittime principali di questa relazione, sono Cole (Joshua Jackson, come dimenticare Pacey di Dawson’s Creek) il marito di Alison e Helen (Maura Tierney) la moglie di Noah.
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Il guizzo narrativo, sta nel raccontare questa tormentata storia, o per meglio definirla “cronaca d’amore”, suddivisa in due segmenti ben distinti.
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Ogni episodio è raccontato dal punto di vista dei due amanti, proponendo allo spettatore le ricostruzioni opposte dei due protagonisti. Un uomo, una donna…dov’è la verità?
In un vortice impetuoso di passioni e sensi di colpa, la storia è una sorta di corsa verso la verità. Ma in realtà, è solo un’illusione. Quando penserete di aver capito tutto, basterà una scena, uno sguardo, un bacio a riportarvi al punto di partenza. Sesso e mistero, rompono prepotentemente gli schemi della trama, tracciando i lineamenti di una dimensione distorta e confusa.
 
Oltre alla carica erotica, elemento principale della serie, The Affair è in bilico tra realtà e finzione, percezione e allucinazione, un viaggio nei meandri della coscienza umana.
La regia, che all’inizio vi sembrerà lentissima, vi mostrerà con semplicità e coerenza la narrativa inusuale del racconto. Spetterà allo spettatore il compito di mescolare le carte in tavola e distinguere le discordanze ingannevoli fra la versione di Noah e Allison. Il coinvolgimento sarà tale, che vi sentirete parte della storia senza troppo imbarazzo. Ogni episodio, ci mostrerà l’intimità dei protagonisti, scavando in profondità nei loro stati d’animo.
 
Le musiche della serie, composte da Marcelo Zarvos, evidenziano l’alchimia della storia, mostrandoci un “treppiedi” di emozioni: inquietudine, gioia e paura. Intriganti e misteriosi, i suoni sono la vera cornice di questa trama, il perimetro perfetto e sottile in cui sarà difficile uscirne. L’inesorabile paura del cambiamento Il desiderio di evasione e la volontà di fuggire da una quotidianità stretta e soffocante sono le sensazioni esplosive che accomunano i due protagonisti. Nella storia non c’è spazio per il moralismo, oscurato da un sano realismo che cala come un’ombra sulla precaria felicità dei personaggi. Senza barriere, passione e paura si sfidano come due pugili sfiniti e feriti. Questa relazione pericolosa è un susseguirsi lento ma mai noioso di un filo intrinseco, difficile da scogliere.
The Affair riesce a tirare fuori il peggio di ognuno di noi, mettendo in primo piano le nostre vite. Già, quelle vite agiate e  apparentemente tranquille…
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