[INTERVISTA] Woodoo Fest: lasciarsi trasportare in un’altra dimensione

Questo luglio arriva la terza edizione del festival organizzato dall’Associazione Culturale Le Officine di Cassano Magnago (VA), in collaborazione con il Circolone di Legnano.


di Martina Marzano La location è l’area feste di Cassano Magnago, in via Primo Maggio. Circondata dai boschi, è il luogo ideale in cui passare cinque giorni di musica, street food, relax e divertimento, grazie alle diverse iniziative pensate dall’associazione che opera nel settore ormai da anni, organizzando eventi al Circolone e in altri locali della zona. Questo e molto altro è il Woodoo Fest: oltre ai concerti dei tanti artisti presenti che si esibiranno nel main stage (BIG FOOT) e nel second stage (WOOD STAGE), ci sarà la STREET FOOD PARADE, un festival nel festival dove provare il meglio del cibo di strada dall’Italia e dal mondo; e la SILENT DISCO, tutte le sere dopo i live si balla fino a tardi nel rispetto della quiete pubblica, potendo scegliere sempre fra tre djset diversi. Saranno presenti anche un’area relax con amache, casette sugli alberi, divani e sdraio, oltre a un’area espositori di hobbisti ed artigiani e un bar con tante proposte, dai cocktail alla birra artigianale. Curiosi di saperne di più abbiamo intervistato Matia Campanoni, uno dei direttori artistici di Woodoo Fest.

Woodoo Fest è giunto alla terza edizione. Com’è nata l’idea di organizzare un festival estivo? Cosa si cercava di istituire?

“Woodoo Fest nasce da un gruppo affiatato di persone che da anni organizza tantissimi eventi nell’Altomilanese e in provincia di Varese. La gioia e la soddisfazione di un concerto ben riuscito, unite alle competenze di tutti noi che aumentavano col tempo, hanno portato alla voglia di affrontare sfide sempre più intriganti e stimolanti, con l’obiettivo di sviluppare un Festival che riesca ad affermarsi con personalità e innovazione nella provincia”.

A tre anni di distanza, potete ritenervi soddisfatti del percorso fatto?

“Tre anni sono pochi. Abbiamo fatto 2 edizioni che ci hanno lasciato molto a livello emozionale e di esperienza. Ma siamo ancora lontani dall’essere soddisfatti. Puntiamo ad una crescita costante sotto tutti i punti di vista e, per ora, non ci vogliamo fermare a darci delle pacche sulle spalle, ma vogliamo guardare agli errori fatti, esaminarli e cercare di correggerli per migliorare sempre più”.

Woodoo fest 2016: con che criterio sono stati scelti gli artisti della line-up di quest’anno?

“La line up è stata scelta cercando di dare un filo conduttore all’evento, per far sì che le persone riescano a godere interamente i 5 giorni di festival, pur non trovando sempre lo stesso genere musicale come protagonista. Il grande obiettivo è quello di creare un rapporto di fiducia con il nostro pubblico. Vorremmo che col tempo si dicesse “andiamo a Woodoo” e , in secondo luogo, si guardasse l’artista headliner di quella sera. Siamo consapevoli che è un percorso lungo è complicato, ma ci vogliamo provare. Per questo motivo abbiamo allargato molto il numero di band che si esibiranno e svariato dal reggae alla drum’n’bass e dall’indie all’elettronica. Stiamo lavorando per rendere il più speciale possibile l’esperienza vissuta nel nostro piccolo mondo”.

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Qual’è l’artista che vorreste ospitare nella prossima edizione del Woodoo?

“La band che sentiamo più vicina alla nostra posizione attuale per attitudine, voglia di crescere e rapporto con il pubblico sono i Fast Animals and Slow Kids. Che abbiamo organizzato più volte al Circolone di Legnano e che vorremmo vedere sul nostro palco l’anno prossimo”.

Come si organizza un festival estivo? Che difficoltà si possono incontrare?

“Si organizza partendo con larghissimo anticipo (i lavori per quest’edizione sono partiti ad ottobre dello scorso anno), trovandosi settimanalmente per avere sempre presente quello che ognuno, nel suo ruolo, sta sviluppando. Confrontandosi sulle parti più tecniche oppure sulla comunicazione o sull’artistico. Bisogna avere costanza, convinzione, coraggio, essere sognatori e un po’ folli. Le difficoltà sono innumerevoli: dalla burocrazia iniziale per ottenere l’area alla gestione delle giornate di festival; in mezzo, tutto il resto”.

Organizzare un festival, sia dal punto di vista artistico che logistico, non è facile. Ma cosa significa organizzarlo nella vostra zona? Pensate ci siano ostilità oppure è un evento atteso e benvoluto dai varesotti?

“Nella nostra zona stanno nascendo tantissimi festival. Ogni settimana in estate ce ne sono 2 o 3. Troviamo molto positiva questa tendenza. Il fatto che molti ragazzi creino associazioni e si mettano con entusiasmo, fatica e voglia a costruire dei giorni di musica e gioia nel proprio paese è uno schiaffo in faccia a chi pensa che le nuove generazioni siano impegnate solo a rincoglionirsi con gli smartphone. Non è assolutamente vero, c’è una gran voglia di socializzare e di far parte di un gruppo con un obiettivo comune. Altro aspetto positivo è l’esistenza di una rete che riunisce praticamente tutti i festival della provincia di Varese, che fa sì che ci siano scambi di informazioni, competenze e contatti. Non sentiamo nessuna ostilità nei confronti di un festival che sempre più gente conosce in zona e che è benvoluto dalle istituzioni locali e dall’amministrazione”.

Qual è la chicca di quest’edizione? Cosa c’è di nuovo rispetto agli anni precedenti?

“La chicca sarà l’ambientazione, il mood che vogliamo far sentire, le installazioni, le amache, le case sugli alberi, le attività extra musicali, tutto ciò che trasporta in un’altra dimensione. Crediamo che sia l’ingrediente segreto per far amare e ricordare un festival. Unito, ovviamente, a dei buonissimi concerti. Di nuovo ci saranno tante piccole cose, ma la cosa più evidente sarà un palco strabiliante”.

Mancano due settimane. Siete pronti? Cosa vi augurate?

“Siamo pronti e carichi. Ci stiamo mettendo davvero tanta energia. Ci auguriamo di vedere lo stupore nelle facce della gente che curioserà per l’area di Woodoo e di capire e sentire la loro gioia ed emozione nel passare qualche ora in questo piccolo mondo”.

Cinque canzoni che sintetizzano al meglio il mood del Woodoo che sta per arrivare?

Persi nel telefono – Tre Allegri Ragazzi Morti

E’ incredibile perchè i colori, l’atmosfera del video sembrano fatti apposta per noi.

What happened – Dope D.O.D.

 

Rappresenta la nostra anima più urbana, che, nonostante la location, si sentirà comunque.

Frosinone – Calcutta

Perchè ogni tanto ci troviamo a cantarla a squarciagola come teenager.

Voglia di infinito – Selton

E’ il nostro sguardo verso quello che ci aspetta. Siamo affamati, gioiosi e, credo, ogni anno un po’ più bravi.

Come reagire al presente – Fast Animals And Slow Kids

Prima che colleghi e collaboratori, siamo amici, e questa canzone e il video fanno capire quanto è bello crescere ed ottenere risultati quando accanto a delle persone che nel lavoro e nella vita sono speciali. Saranno da noi, speriamo, l’anno prossimo!

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